Spesso, indotti dal sapore di alcuni alimenti, siamo portati erroneamente a demonizzarli perché crediamo possano essere dannosi per la nostra salute. Un caso eclatante è sicuramente quello del miele.
Considerato da molte persone un alimento da evitare o da consumare raramente, il miele ha, in realtà, straordinarie proprietà che permettono di migliorare le difese immunitarie del nostro organismo ed di ottenere innumerevoli benefici dal suo consumo regolare e controllato. Non è un caso che, per diversi millenni, il miele sia stato considerato dagli antichi il “nettare degli dei” grazie soprattutto alle sue strabilianti proprietà terapeutiche e curative.
Il miele è la sostanza che producono le api succhiando il nettare dai fiori ed elaborandolo successivamente con degli enzimi all’interno di una sacca, detta borsa melaria.
Le api rilasciano il prodotto elaborato in cellette dalle quali l’uomo, attraverso un processo di centrifugazione, lo estrae; il miele viene, quindi, fatto decantare in specifici contenitori e generalmente confezionato in vasetti.
Il miele è un alimento ricco di carboidrati, composto per la maggior parte da zuccheri semplici e da altri nutrienti che lo rendono un vero e proprio alleato delle nostre difese immunitarie.
L’alta composizione di zuccheri non raffinati rende il miele un alimento ideale per gli atleti. Perché è in grado di fornire, meglio di qualsiasi altro alimento, energia pronta all’uso, potenza, tonicità muscolare e resistenza nello sforzo.
Le straordinarie proprietà benefiche del miele sono dovute principalmente ai suoi oligoelementi: il miele contiene discrete quantità di rame, ferro e iodio, nonché di vitamine ed enzimi, che lo rendono un antibatterico e un antibiotico naturale utilizzabile in molti casi per alleviare o curare diversi tipi di fastidi o infezioni.
Numerose ricerche mediche hanno, infatti, confermato l’azione positiva del miele nei confronti delle infezioni o delle influenze di stagione grazie soprattutto agli agenti antiossidanti delle vitamine e dei flavonoidi che svolgono un ruolo importante nel contrastare l’insorgere di mal di gola, tosse e raffreddore.
L’azione emolliente del miele riduce il fastidio della gola infiammata e della rinite, in maniera particolare durante la notte. L’effetto è dovuto al sapore dolciastro del miele che induce di riflesso una continua salivazione e secrezione dei muchi, lubrificando, in questo modo, le vie respiratorie.
In una dieta equilibrata è possibile un consumo quotidiano di circa 20-30 gr di miele, se utilizzato in sostituzione dello zucchero raffinato. È importante ricordare che, seppur dotato di proprietà eccezionali, il miele è un prodotto non indicato per i diabetici a causa dell’alto quantitativo di zuccheri nella sua composizione.
È possibile limitare il consumo di zucchero raffinato nella propria alimentazione, sostituendolo, quando possibile, con il miele.
La differenza tra questi due prodotti riguarda principalmente la loro composizione: il miele, come già detto, oltre all’alto quantitativo di zuccheri semplici contiene numerosi oligoelementi e vitamine essenziali per favorire lo sviluppo delle ossa, dei muscoli e delle principali funzioni cerebrali.
Lo zucchero raffinato, o saccarosio, invece, si ottiene con un processo di lavorazione chimico della barbabietola da zucchero. Durante la fase di lavorazione vengono utilizzati dei processi che privano questo ingrediente di minerali e microelementi fondamentali per l’organismo. Inoltre, il nostro fisico per assimilare e digerire il saccarosio utilizza calcio, vitamine e minerali prelevandoli dai tessuti, dai muscoli o dalle ossa.
Per chi segue una dieta dimagrante sostituire lo zucchero con il miele può servire a risparmiare qualche caloria. Attenzione però, perché l’apporto calorico del miele è comunque non indifferente e va tenuto sotto controllo (per 100 gr di prodotto l’apporto è di circa 300 kcal).
Infine, per gli atleti è consigliabile preferire il miele allo zucchero sia perché è più digeribile sia perché consente di sfruttare più a lungo l’energia trasformata dal nostro organismo.
Per scegliere un miele di buona qualità non bisogna sottovalutare alcuni aspetti molto importanti. La qualità del miele può dipendere, infatti, da due fattori principali:
In merito al primo aspetto bisogna ricordare che non tutti i mieli sono uguali. È possibile, infatti, avere prodotti provenienti da diverse piante o tipologie di produzione, come ad esempio:
Le diverse tipologie di miele variano per gusto, per colore e per il loro stato liquido o solido.
Per quanto riguarda il colore, esso deve apparire il più possibile omogeneo e non presentare stratificazioni. Nette differenze possono essere indice di un processo di degradazione che inficia la bontà del prodotto finale. In questo caso, si avrà, infatti, un prodotto più acidulo e con un odore forte.
Lo stato solido deriva, invece, dal processo di cristallizzazione naturale di alcune tipologie di miele sottoposte a determinate temperature per un certo periodo di tempo. Le uniche tipologie a non presentare una cristallizzazione netta sono il miele d’acacia, di castagno e di melata che tendono a rimanere allo stato liquido per un periodo di tempo molto più lungo.
Il processo di ottenimento del prodotto finale è un altro importante aspetto da prendere seriamente in considerazione per valutare la qualità del miele. In commercio è possibile trovare, infatti, prodotti realizzati con miscele di mieli provenienti da diversi Paesi. In questo caso, è consigliabile prediligere prodotti 100% made in Italy con sigillo di qualità, sia perché la legislazione italiana in materia è piuttosto severa e non permette ai produttori di utilizzare sostanze o additivi chimici, sia perché l’impiego di un miele non sempre identico a sé stesso potrebbe alterare gusto e proprietà organolettiche del prodotto finale.
Molti produttori, ad esempio, per evitare la cristallizzazione e mantenere il prodotto liquido per esigenze di lavorazione o per standardizzarne il sapore, sottopongono il miele ad un processo di pastorizzazione. Si tratta di un processo che potrebbe alterare le proprietà benefiche del prodotto finale. In questo caso, è consigliabile preferire un miele la cui etichetta indichi espressamente “non riscaldato”.
Infine, la raccolta e la produzione di miele risente molto del clima. Ovviamente, sempre a seconda della qualità e della tipologia di miele, un clima secco non consente di produrre elevate quantità del prodotto, così come, nel caso del miele d’acacia, un clima umido o una stagione caratterizzata da piogge che favoriscono la caduta dei fiori dalle piante può allo stesso modo rovinare la produzione.