La dieta ipoproteica è un regime alimentare caratterizzato da un apporto sensibilmente ridotto di proteine e che generalmente viene adottato in presenza di particolari condizioni patologiche, come disfunzioni epatiche o malattie e disturbi ai reni. A differenza della dieta iperproteica, spesso seguita da chi vuole perdere peso in tempi rapidi o sviluppare massa muscolare, questo tipo di alimentazione è da considerarsi una terapia e non ha come obiettivo il calo ponderale ma piuttosto un effetto depurativo a favore di fegato e reni. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, cosa si può mangiare se si segue una dieta povera di proteine ed alcuni consigli e avvertenze.
Si definisce dieta ipoproteica un’alimentazione controllata che apporta dal 7 al 10% di proteine rispetto al normale 15% previsto in una normale dieta bilanciata, pari a 0.6-0.8 g/kg di proteine giornaliere. Questa particolare dieta povera di proteine viene prescritta in caso di malattie renali croniche, quindi si tratta di una terapia dietetico-nutrizionale e non di una dieta volta alla perdita di peso. Le quantità esatte di proteine da assumere variano da persona a persona a seconda della condizione clinica e di altri parametri antropometrici. Oltre a un ridotto apporto di proteine, una dieta ipoproteica deve anche prevedere un basso consumo di sodio e potassio, con quantità che non devono superare i 2 grammi giornalieri di sale.
Chi soffre di patologie renali non riesce a espellere correttamente tramite le urine le sostanze di scarto (acido urico e urea) ottenute dalla digestione delle proteine. Queste scorie tendono quindi ad accumularsi nell’organismo causando severi disturbi. Ecco perché in questi casi è necessario scegliere una dieta povera di proteine. Se seguita sotto il controllo di un medico nutrizionista, questo tipo di alimentazione può prevenire l’insorgere di complicazioni nella patologia renale ed evitare, o almeno rimandare, dialisi o trapianto, garantendo una buona qualità di vita impedendo al contempo la malnutrizione. Salvo precise disposizioni mediche, una dieta povera di proteine è normocalorica e non prevede restrizioni in questo senso. È sconsigliata, quindi, a chi decide di seguirla con l’intento di perdere peso o seguendo il mito del “detox”, perché gli effetti della dieta ipoproteica su un individuo sano possono essere molto seri fra cui la riduzione della massa muscolare, l’abbassamento delle difese immunitarie, disturbi intestinali e minore consumo di energie, con disequilibri sul metabolismo.
In una dieta ipoproteica, quindi, devono essere ridotte drasticamente le quantità di alimenti ricchi di proteine, in particolare quelle di origine animale, mentre sono concesse maggiormente le proteine di vegetali e legumi. Non dimentichiamo, inoltre, di limitare gli alimenti ricchi di potassio, sodio e fosforo. Non ci sono alimenti proibiti, piuttosto bisogna fare attenzione alle quantità e alla frequenza di consumo di determinati cibi. Gli alimenti da preferire, al contempo, devono avere un buon valore nutrizionale.
Rientrano in una dieta ipoproteica cibi come:
Attenzione alle verdure che contengono proteine: meglio limitare il consumo di asparagi, peperoni, spinaci, carciofi e crucifere. Allo stesso modo è consigliabile non esagerare col consumo di frutta ricca di potassio come banane, kiwi, pesche e melone. Esistono, inoltre, alimenti speciali definiti aproteici, con un residuo proteico inferiore all’1%, disponibili in vendita nelle farmacie e nei negozi specializzati, pensati apposta per chi segue una dieta ipoproteica.
Una terapia dietetico-nutrizionale può migliorare la qualità di vita di una persona con disturbi epatici o renali e in questi ultimi anni vi è una maggiore sensibilità sull’argomento ma soprattutto più possibilità di essere seguiti e supportati in questo percorso. È importante sottolineare che, specialmente in presenza di patologie gravi, non bisogna fare di testa propria e occorre seguire lo schema alimentare indicato dal medico specialista. Riassumiamo, infine, alcuni consigli per chi segue una dieta ipoproteica: