L’olio di palma è un olio vegetale che si ricava dalla palma da olio, la Elaeis guineensis, una pianta originaria dell’Africa e oggi ampiamente coltivata in altre zone, come la Malesia e l’Indonesia. L’olio di palma viene estratto dalla polpa dei frutti di palma, e presenta una colorazione rossastra dovuta all’abbondanza di carotenoidi.
Il principale settore di utilizzo del grasso di palma è l’industria alimentare. L’olio di palma viene impiegato in circa il 35% della produzione mondiale di pietanze dolci, come i biscotti, ed è largamente utilizzato per le fritture. I motivi della larga diffusione di questo grasso sono molteplici:
Purtroppo a questa serie di vantaggi si accompagna anche un danno non indifferente all’ambiente, dovuto allo sfruttamento del terreno per le piantagioni di questo tipo di palma. Inoltre, negli ultimi anni molti nutrizionisti e dietologi hanno lanciato diversi allarmi sui danni che l’olio di palma potrebbe comportare alla nostra salute.
Sono numerosi gli studi e le ricerche mediche che hanno dimostrato in tempi recenti i danni alla salute arrecati dall’olio di palma, dovuti soprattutto alla presenza di grassi saturi, pari ad oltre il 50% dei nutrienti in esso presenti. Questa tipologia di grassi è la principale causa dell’accumulo di colesterolo cattivo nelle arterie e nelle vene con un conseguente aumento del rischio di infarto e ictus. Inoltre, un’alimentazione ricca di grassi saturi favorisce l’obesità perché la circolazione dei grassi nel sangue non dona sazietà anzi stimola il senso di fame.
I danni sono relativi soprattutto al consumo di olio di palma raffinato: il processo di raffinazione, infatti, conduce alla perdita di gran parte delle sostanze benefiche contenute nel frutto della palma. Al contrario, l’olio di palma allo stato grezzo non costituisce un grave rischio per le arterie e per il cuore in quanto le vitamine del gruppo E e gli steroli vegetali in esso presenti sono capaci di regolare i livelli di colesterolo nel sangue.
L’olio di palma raffinato risulta dannoso se consumato in elevate quantità, e del resto assumerne grandi quantità non è difficile visto che si può trovare in moltissimi prodotti, quali ad esempio:
Nel 2014 è entrato in vigore il nuovo regolamento UE 1169/2011 che ha imposto di sostituire in etichetta la voce generica “grassi vegetali” con “olio vegetale di palma” o “olio di palma” in modo tale che il consumatore possa essere informato in maniera più precisa su ciò che contiene il prodotto che va ad acquistare.
Diversi produttori hanno rinunciato all’utilizzo dell’olio di palma per i propri prodotti, sostituendolo per lo più con olio di girasole. L’olio di palma, infatti, può essere sostituito con:
Altri grandi produttori hanno invece dichiarato che i metodi di trattamento dell’olio di palma impiegato nei loro prodotti non sono nocivi poiché l’olio viene prodotto da frutti freschi a temperature controllate, conservando intatte tutte le caratteristiche naturali.
In conclusione, viene da chiedersi: ma l’olio di palma va evitato? Il consiglio è quello di ridurre al minimo il consumo di alimenti che lo contengono.
Prodotti ricchi di olio di palma sono inoltre da evitare in caso di obesità, colesterolo alto o diabete mellito di tipo 2. Se possibile, è preferibile scegliere alimenti che contengono olio di palma non raffinato o prodotto con metodi controllati.