La fermentazione è una delle più antiche tecniche di conservazione degli alimenti e viene impiegata ancora oggi per la produzione di prodotti come formaggio, vino, birra, yogurt, kefir e crauti, solo per citarne alcuni. Gli alimenti fermentati sono ricchi di probiotici, preziosi per la salute poiché rafforzano il sistema immunitario e promuovono la funzionalità dell’apparato digerente. Ma in che cosa consiste e come avviene la fermentazione alimentare?
La fermentazione è un processo chimico naturale in cui microorganismi come lieviti, muffe e batteri colonizzano un alimento e metabolizzano l’energia contenuta nei suoi zuccheri, trasformandoli in alcol o acido, rendendo il cibo molto più ricco a livello nutrizionale, quindi dalla maggiore biodisponibilità di macronutrienti. L’alimento fermentato, inoltre, assume un sapore, un aroma e una consistenza caratteristici.
Il termine fermentazione deriva dal latino “fervere”, ossia ribollire, e si riferiva in particolare alla fermentazione alcolica che consente la trasformazione del mosto in vino. Benché si tratti di una tecnica antichissima di conservazione, fu Louis Pasteur nel 1800 a dare una concreta spiegazione scientifica a questo processo, attribuendolo a organismi chiamati fermenti, contenuti nei lieviti. Non solo: grazie alle sue osservazioni scoprì che la fermentazione poteva trasformare gli zuccheri in alcol etilico, acido lattico, acido butirrico e così via, in base al tipo di fermenti iniziali.
I processi di fermentazione, quindi, possono essere differenti in base ai batteri che li innescano, alle condizioni in cui si verificano e persino a seconda dei prodotti finali ottenuti. La fermentazione può avvenire in due modi:
La fermentazione degli alimenti e quindi la processazione di questi da parte di lieviti o batteri, a differenza di quanto si potrebbe pensare, dà origine a cibi con numerosi benefici per l’organismo. Vediamo i principali:
Fermentare gli alimenti in casa può essere un modo per avere a disposizione dei prodotti di qualità a chilometro zero anche quando non è possibile reperirli freschi. Molti alimenti fermentati sono in realtà bevande e cibi che consumiamo quotidianamente, come vino, birra, formaggi e verdure in salamoia, che si conservano a lungo grazie a tale processo. Uno degli alimenti fermentati più conosciuti è lo yogurt, che si ottiene dalla fermentazione del latte per mezzo di due batteri, lo Streptococcus thermophilus e il Lactobacillus bulgaricus. Con l’utilizzo della cottura prolungata a bassa temperatura costante possiamo preparare degli ottimi yogurt artigianali con Grand Chef Evolution. In questo caso la fermentazione è favorita dalla bassa temperatura costante unita al tempo prolungato: Grand Chef consente al processo di avvenire senza sbalzi di temperatura, grazie alla sua pentola completamente in vetro borosilicato.
In linea di massima, qualsiasi tipo di alimento può essere sottoposto a fermentazione. Ma come si fermenta un alimento? Esistono diversi modi, ma per ottenere dei prodotti sicuri occorre anzitutto attenersi scrupolosamente alle regole di base di igiene alimentare, ossia:
Meglio evitare il fai da te ed affidarsi a ricette già testate e collaudate poiché il rapporto fra gli ingredienti deve essere ottimizzato per raggiungere la giusta acidità. Occorrono, inoltre, tempi e temperature precise per avere una fermentazione perfetta ed evitare il deterioramento del cibo.
Per far fermentare la frutta bastano pochi semplici step:
Non esiste un tempo preciso di fermentazione, il processo in genere impiega un tempo variabile dai 2 ai 10 giorni. Una volta fermentata, la frutta si conserva sino a 2 mesi all’interno del barattolo riposto in frigorifero.
Le verdure sono fra i prodotti fermentati più consumati in tutto il mondo: realizzarli in casa è molto semplice e presentano un alto contenuto di sali minerali e vitamine del gruppo A e B. Le verdure fermentate più conosciute sono:
Generalmente le verdure fermentate si preparano in salamoia, sfruttando i microorganismi già naturalmente presenti nelle stesse verdure, chiamati lattobacilli, che convertono gli zuccheri in acido lattico, composto che inibisce la proliferazione di batteri patogeni e preserva le vitamine delle verdure. In questo caso, infatti, si parla di fermentazione lattica o lattofermentazione. È importante non disinfettare le verdure prima di impiegarle ma lavarle solamente con acqua corrente, in modo da non eliminare i lattobacilli, per questo motivo è preferibile impiegare verdure biologiche, prive di pesticidi.